Andrea è un personaggio eclettico.
Scrive, disegna, sorride spesso, sta fermo di rado.
Per lavoro, si occupa di Risorse Umane.
Per diletto, fa tutto quello che gli passa per la testa.
Ogni tanto, batte le pentole con gli Impreparati di dottorconti.

 
 

 

 




clicca per ingrandire

Come macie sul muro

Pubblicato a Verona nel 2008 da Il Segno dei Gabrielli Editori.

Raccolte di poesie in dialetto veronese. Rime zoppe e ritornelli. Storie dimenticate e segreti sfuggiti, che forse sarebbe stato meglio tacere. Paure e sentimenti a buon mercato raccontati per sbaglio, senza troppi complimenti, senza alcuna prudenza, senza tante pretese.

www.gabriellieditori.it

 
 


Le Fughe de le Matonele

Pubblicato a Verona nel 2005 da Damolgraf Editore, Le Fughe de le Matonele è una raccolta di poesie in dialetto di carattere minimale. Secca ironia. Zero autoindulgenza. Apocalissi col sorriso. Nonsense e filastrocche. Raccontano piccoli eventi che racchiudono in sé felicità e tragedie.

Dal libro è stato tratto un mini cd audio con la resa musicata di sei brani contenuti nella raccolta.

Le musiche sono state eseguite da dottorconti e Sand-ρ e la registrazione curata da quest’ultimo.

 


riconoscimenti ufficiali

2008: 3° premio Concorso Naz.le di Poesia "Premio Castello" di Villafranca (VR)

2007: Premio "Prof. P. Scapini"Concorso Naz.le di Poesia "Il Rivellino" di Gastelgoffredo (MN)

2007: 2° premio Concorso Naz.le di Poesia "Premio Castello" di Villafranca (VR)

2006: 2° premio Concorso Naz.le di Poesia Roberto Fertonani, Rivarolo (MN)

2005: 1° premio concorso "DiversaMente Uguali", S. Giovanni Lupatoto (VR)


 


prossimamente

Andrea Aldrighetti e Le Fughe de le Matonele partecipano al progetto de Il Festival Veneto
Per tutte le informazioni CLICCA QUI!


 

 

 

 

Su istigazione dell’Associazione Culturale Ustioni, è nato un live set di proporzioni e di atmosfera variabili a seconda delle condizioni atmosferiche, dell’umore, della gradazione alcolica, del Prodotto Interno Lordo del Giappone, del tempo a disposizione.

Vengono recitate, cantate, urlate, sussurrate, musicate le poesie in dialetto con risultati in bilico tra il patetico e il sublime e con influenze che vanno dal talking blues alla tarantella, dal rap al valzer, dal cantautorato al thrash metal, dal jazz agli stornelli popolari.



Colonne portanti del gruppo sono:



Sbibu
Andrea: voce e poesie Sbibu: batteria e percussioni Torre: piano ed effetti Sand-ρ: chitarra elettrica



Più altri eventuali membri che, di volta in volta, avvicinano l’ensemble a una brass band, a un’orchestra di liscio, a una fanfara tzigana, a una classe elementare, ad un’associazione a delinquere.



Ospiti di lusso sono stati (e sono):

dottorconti: piano e urla Gaetano Fiorin: percussioni Cesare Carreri: sassofono





Live:


prossimamente
Domenica 19 Aprile 2009
Inaugurazione
Casa Volontariato
Valgatara (VR)


 
2009
   
26 marzo Libreria Gheduzzi Giubbe Rosse (VR con Riccardo Mauroner (qui audiovideo)
2 febbraio
Taverna degli Artisti, Negrar (VR) Luni del Poeta
   
2008
15 novembre
Red zone Art Bar S. Giorgio di Valpolicella (VR)  
29 agosto
Castello di Malcesine (VR) Festival Veneto - INFO
5 giugno
Tetley’s Sea Fox Pub Monzambano (MN) Associazione Al Casello
24 maggio
Gabrielli Editori Pedemonte (VR)  
9 maggio
Emporio Malkovich Lugagnano (VR) Live Emergency con Farabrutto
3 maggio
Bio Bar (Verona) Live con Sand-p
4 aprile
Sala Civica Costernano (VR)  
   
2007
29 novembre Time Out (Verona) apertura per John Mario
8 novembre Tres Deseos (Verona) apertura per dottorconti
23 novembre Center Pub - Valeggio sul Mincio - Villafranca (VR) Rassegna Va' Leggi in Giro - Settimana del Libro e della Lettura
8 giugno Music Hall il Blocco, S. Giovanni Lup. (VR) apertura per Dagored
30 marzo Teatro Peroni - San Martino Buonalbergo (VR) "Raccontare la Terra"
16 marzo Sala Civica di Costermano - Verona (VR) serata letture poesia + tenore
21 gennaio Teatrino San Pio X - Verona (VR) concerto con dottorconti
     
2006
4 novembre Festa di Officina Fotonica - (VR) con dottoroconti, Sunset blvd e Lord Byron e le sue Amiche Ruspe.
30 settembre Il Solco della Terra - San Massimo (VR) progetto di cooperazione internazionale Italia - Brasile promosso dal Comune di Verona
17 giugno Arte senza firma... opere senza artista. - Villafranca (VR) apertura per Ultimo Attuale Corpo Sonoro
6 giugno Associazione Culturale TECA (VR) inaugurazione sede
26 maggio MusicAvesa - Rassegna Band Emergenti (VR) con Satellite Star, D'Anima, Oltremare
7 maggio Rosso di Sera - rassegna Altrisounds (VR) serata Associazione Culturale Ustioni
11 marzo Vintage Cafè, (VR) apertura per dottorconti
13 gennaio
Music hall il Blocco, S. Giovanni Lup. (VR) apertura per Ultimo Attuale Corpo Sonoro
   
2005
12 novembre
Emporio Malkovich, Lugagnano (VR) apertura per dottorconti e Artemoltobuffa
24 settembre
Concorso letterario “DiversaMente Uguali” (VR) Premio
28 agosto
Festival “Arte Presente Arte Futura” (VR) apertura per Bikini the Cat
17 luglio
Festival “La Piazza” a Ca’ Verde S. Ambrogio (VR) apertura per Mariposa
18 giugno
Olmo di Marano Valp. (VR) apertura per Sand-p e dottorconti
17 giugno
Malacarne Social Club (VR) concerto in tandem con dottorconti
21 maggio
Shamrock Pub di Torbe di Negrar (VR) apertura per Sand-p e dottorconti

 

 

 

Live Shamrock (Torbe)
21 maggio 2005

Intro
Briscola
Giralarùa / Sercarò
Ritorni
Vento
Il matar de la Grola

(0:19)
(2:44)
(1:51)
(1:47)
(3:31)
(2:04)

Live Blocco Music Hall
13 gennaio 2006
I Misteri del Rosario
Biffi
(2:53)
(11:03)
 
 

 

 
arena
MERCOLEDì 17 DICEMBRE 2008

LA POESLA POESIA TRADOTTA IN MUSICA DIVENTA "MACIE SUL MURO"
È IL SECONDO LAVORO DELL'AUTORE CHE ESEGUE LE SUE OPERE CON LA BAND "FUGHE DE LE MATONELE".
 

«Credo che scrivere poesie in dialetto veronese sia un’operazione commercialmente fallimentare. Come macie sul muro è il mio secondo libro di poesie in dialetto veronese». Non concludete il sillogismo senza aver prima sentito almeno uno dei componimenti di Andrea Aldrighetti. Con la sua band, le «Fughe dele matonele», questo giovane agitatatore culturale (ha fondato anche le Ustioni edizioni; visitatele su www.ustioniedizioni.it) ha messo in musica, più che altro rock-blues, queste sue poesie, raccolte ora in un secondo volume dalla Gabrielli editori.
«Scrivere in dialetto è stata per me una scelta di campo», spiega Aldrighetti, nativo della Valpolicella. «Una lingua così poco incasellabile, ma flessibile e umile, è adatta a esprimere vicende intime e minime, i temi che preferisco. Scrivo di piccoli orrori quotidiani e di gioie a poco prezzo; le cose che riempiono la vita di tutti i giorni». Il primo libro di Aldrighetti, Le fughe dele matonele (editore Damolgraf, 2005) è nato «assolutamente per caso e non era pensato per avere un seguito» ma da quell’episodio è scaturito un progetto di reading, musicato da una band composta, tra gli altri, da Stefano Torregrossa e Alessandro Longo, musicisti conosciuti in ambito rock e metal. «Sulla loro spinta, allo scopo di ampliare il repertorio - spiega ancora Aldrighetti - ho scritto del nuovo materiale, queste "macie sul muro". È una specie di collezione di immagini che hanno popolato la mia esperienza; ricordi che mi sono stati trasmessi e non vorrei che svanissero tra le pieghe della memoria, tra le "fughe dele matonele". Questa mia seconda raccolta parla infatti della volontà e dell’urgenza di resistere e di sopravvivere».
G.BR.



arena
DOMENICA 30 AGOSTO 2008

LA RASSEGNA. SCARSO PUBBLICO PER LA PRIMA AL CASTELLO DI MALCESINE
FESTIVAL VENETO, DEBUTTO TRA «LINGUA» E DIALETTO
ESILARANTI
NTENNICI, NEL SOLCO DELLA TRADIZIONE I JOGLAR
E LA SORPRESA DELLE
FUGHE DE LE MATONELE
 

Non c'era il pubblico delle grandi occasioni, alla prima serata del Festival Veneto, l'altra sera al castello di Malcesine. La manifestazione, organizzata da Box Office Live e voluta dall'assessorato alla cultura e all'identità veneta della provincia, con vari e importanti patrocini (comune, Provincia in festival, regione…), ha scontato forse una location difficile da raggiungere (oltre 60 km dal centro città, e non certo da percorrere in autostrada…) e una proposta (canzoni in dialetto veronese) che avrebbe acquistato maggior peso in un comune diverso da quello dell'alto Garda, dove è udibile l'influsso del Trentino e pure della sponda bresciana. Quanto ai turisti (tedeschi, inglesi, olandesi…), al castello se ne sono visti pochi e quasi nessuno è rimasto ad ascoltare. Un vero peccato, in fin dei conti, perché la proposta (Le Fughe de le Matonele, Gruppo Joglar e Niù Tennici) era molto interessante ed è stata presentata con classe da Monica Rubele; l'unica, infine, a sfoggiare una deliziosa pronuncia italiana, senza inflessioni regionali.
Fin dall'esibizione delle Fughe de le Matonele (dal titolo della prima raccolta di poesie di Andrea Aldrighetti; ora è pronta la seconda, «Come macie sul muro»), si è capito che il recupero da parte dei musicisti del dialetto veronese (chiamato in maniera forse eccessiva «lingua veneta») si fonda anche su una serie cospicua di italianismi che rendono bene il clima del nostro tempo e contesto, seppure parcellizzati (pensiamo alla veronesità «da centro storico» dei Niù Tennici, con cadenza, suoni e vocaboli molto lontani da quelli di un ragazzo, per esempio, di Arcole - sede del prossimo appuntamento del Festival Veneto, il 5 settembre).
Più che lingua, dunque (a parte un recupero di Berto Barbarani da parte del Joglar) si tratta di un dialetto con numerosi prestiti, moderno e attuale ma proprio per questo difficile da inquadrare. Ne guadagna certo l'espressività. Le Fughe possono rendere al meglio l'atmosfera della «Giassara dei Peraccia», dove «i bala tutti come i mati/ i gira intorno come guìndoli» e «i buteloti i sona el valzer del proibito».
Il Grupo Joglar resta vicino alla tradizione ed è davvero mirabile nell'intervallare aneddoti e canzoni, con un accomopagnamento strumentale molto più colto di quanto si potesse prevedere. Chi invece di un normale set propone un concerto vero e proprio sono i Niù Tennici con il loro «caba-reggae» (definizione del vocalist, El Bifido), un incrocio tra cabaret e musica giamaicana (non disdegnano ska, ragamuffin e dub). Oltre a proporre i brani del loro repertorio anni '80 (l'hit «Affitta una Ferrari», «San Bernardin», ode all'omonimo quartiere, «Mar dela luna», «El Formajo» - tutti presenti nel loro album «Noi siamo sexy»), presentano cose più recenti come «Né schei né Sky», «El tatù» e «L'ho fatto par ti, Hellas». Quest'ultima è una versione tutta gialloblù di «A message to you Rudy» degli Specials, cantata dal Bifido con la stessa voce e portamento del conte Arvedi. Un vero spasso.
G.BR.



arena
MERCOLEDI 27 AGOSTO 2008

FESTIVAL VENETO: DAVENERDÌ A MALCESINE
LE
MATONELE IN BLUES

«Non chiamatelo un festival veneto come gli altri ma “il” Festival Veneto». Con queste parole l’assessore regionale Gianni Panato ha presentato ieri la manifestazione dedicata alla musica in dialetto («la lingua veneta») che inizierà venerdì prossimo alle 21 al Castello di Malcesine e proseguirà il venerdì successivo, il 5 settembre, ad Arcole, nella chiesetta di S. Maria dell’Alzana. Serata finale al teatro Romano giovedì 11 settembre con Massimo Bubola, la De Marchi, Herman Medrano e Batisto Coco.
Gli ospiti di venerdì sono Le Fughe de le Matonele (blues e poesia in dialetto della Valpolicella; un volume di liriche in arrivo), il Gruppo Joglar in un set musicale tratto dallo spettacolo teatrale I pitochi del Teatro Laboratorio; e i Niù Tennici, ska-reggae in veronese anni ’80 in uno speciale concerto. A presentare la serata di Malcesine, Monica Rubele. Ingresso gratuito.
G.BR.


arena
MARTEDI 26 AGOSTO 2008

L’APPUNTAMENTO. INIZIA VENERDÌ A MALCESINE, CHIUDE L’11 SETTEMBRE AL TEATRO ROMANO
NASCE IL
FESTIVAL VENETO: IL DIALETTO IN MUSICA.
IN ARRIVO, TRA GLI ALTRI,
GUALTIERO BERTELLI, MASSIMO BUBOLA, NTENNICI, GRAZIA DE MARCHI.
TAPPA INTERMEDIA AD ARCOLE

Una rassegna per promuovere la lingua veneta con la musica attraverso gruppi reggae, cantautori storici, poeti in blues, attori, interpreti classici e popolari, rapper e orchestre di salsa. Il primo "Festival veneto" comincia venerdì (alle 21) al Castello di Malcesine e prosegue il venerdì successivo, 5 settembre, ad Arcole, nella chiesetta di S. Maria dell’Alzana. La serata finale è prevista al Teatro Romano la sera di giovedì 11 settembre.
«Il Festival», ha dichiarato l’assessore Gianni Panato, già distintosi per l’utilizzo del dialetto nelle conferenze stampa della Provincia, «vuole essere uno strumento per la diffusione della cultura veneta, presentandone l’espressione moderna attraverso uno spettacolo musicale». La manifestazione «mette in mostra i talenti artistici che utilizzano la lingua veneta».
Il programma completo comprende per venerdì prossimo il blues misto a poesia de Le fughe de le matonele, progetto artistico di Andrea Aldrighetti; il Gruppo Joglar, in un set musicale tratto dallo spettacolo teatrale I pitochi del l Teatro Laboratorio; e i ritrovati Niù Tennici, ska-reggae in veronese anni ’80, in anticipo sui tempi.
Per il 5 settembre ad Arcole sono attesi Gualtiero Bertelli, voce storica della canzone in veneto, fondatore del Canzoniere Popolare Veneto e l’Orchestra Popolare di Venezia diretta da Stefano Olivato. L’11 settembre vedrà al Romano, per la serata conclusiva, il trevigiano Ricky Bizzarro (leader e fondatore della band folk-rock dei Radiofiera) Massimo Bubola con alcuni suoi brani storici tradotti in veneto e Grazia De Marchi, interprete e divulgatrice della nostra cultura con il Nuovo canzoniere Veronese.
Con Herman Medrano, rapper in padovano, si cambia genere, per passare poi alla salsa in lingua veneta colgruppo Batisto Coco. Ospite speciale al Teatro Romano, Roberto Puliero.
G.BR.


arena
DOMENICA 17 LUGLIO 2005

SANT’AMBROGIO. ANDREA ALDRIGHETTI E LA SUA RACCOLTA DI VERSI IN DIALETTO
ALLA
CA' VERDE POESIA E MUSICA

Sant’Ambrogio. Parole e musica. Sono queste le due passioni di Andrea Aldrighetti, giovane trentunenne di Valgatara con laurea in legge e lavoro in un’azienda per cui fa la spola tra Verona e Milano. Ma se l’amore per la musica risale a molto tempo addietro, come quello per il disegno, l’universo delle parole è una scoperta recente. Poesie in dialetto veronese, le sue, impregnate di quotidianità e bellezza: i fili d’erba, il «ciel color recioto» sopra le colline della Valpolicella, i «mati de la Grola».
Aldrighetti ha pubblicato con Damolgraf Editore di Arbizzano una raccolta di poesie e chine, dal titolo Le fughe de le matonele, che l’autore presenterà oggi alle 20 alla Ca’ Verde a Sant’Ambrogio, nell’ambito della rassegna di musica, teatro e arte di strada «La Piazza», organizzata da Si fa comunicazione ed eventi.
«La raccolta è nata per caso», spiega il giovane poeta, «per il desiderio di alcuni amici di voler sentire da me qualcosa di semplice scritto in modo altrettanto semplice». Gli amici sono i professori Giuseppe Degani e Franco Ceradini, autore anche della prefazione del libro. Fiero del suo essere un cittadino della Valpolicella, Aldrighetti vuole rimanere fedele a un suo particolare modo di essere schivo e a una precisa tradizione popolare contadina, negli argomenti come nel linguaggio; fedele a quel dialetto veronese parlato veramente dalla gente e non colto e ricercato: «La decisione di scrivere in dialetto è stata voluta una scelta deliberata e consapevole», prosegue Aldrighetti, «perché per parlare di argomenti trascurati serviva una lingua altrettanto fuori moda, ma al tempo stesso musicale e capace di esprimere emozioni profonde. Una lingua che ho trovato perfettamente nel nostro dialetto».
Dal libro è nato anche un esperimento musicale che Andrea ha messo a punto con alcuni amici musicisti, Dottorconti e Sand-p, rispettivamente al piano e alla chitarra elettrica. I tre hanno autoprodotto un cd con cinque tracce poetiche tratte dalla raccolta. Le idee non mancano, e il resto verrà.
Camilla Madinelli


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NUMERO DI SETTEMBRE 2006
(ESTRATTO DA MOGLI E BUOI)

(...)
L'uno-due che ribalta e pare chiudere la partita viene dalla forza delle parole, quelle portate in scena a Verona da Le Fughe De Le Matonele e le universali scagliate dalla base vicentina di Luca Bassanese. I primi rappresentano l'importante collettivo di Ustioni Edizioni, e si fanno lettura musicata dall'orchestrina agroblues di Sand-p e Dottorconti. I versi di Andrea Aldrighetti, factotum del consesso, esprimono in docile dialetto allegorie curiose che trovano significati nascosti alle carte da Briscola (in perfetto stile scaligero, "el tempo bastiema, el ciapa el capel, el buta in aria le carte, el te ròba la borsa el va via sensa girarse") e alle ingiustizie degli ospedali psichiatrici - El matar de la Grola - dove i presunti matti vanno rinchiusi perchè potrebbero sempre dire cose vere.
(...)
Enrico Veronese

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